L’anno del bufalo
Del resto lo diceva Voltaire: l'astrologia è solo la figlia schizzata dell'astronomia
Ciao,
sono Fatima, non sono la Madonna ma faccio miracoli lo stesso; tipo ieri, andavo per campi, ho visto due pellegrini: chiedevano arte contemporanea. Giorni dopo avevano in posta questa newsletter.
Eccoci qua: benvenuti nell’anno del bufalo, che è sempre meglio del topo ma è un po’ troppo presto per cantare vittoria. Tecnicamente per i cinesi ci entriamo a febbraio, ma ogni gennaio che si rispetti parte così: beccatevi l’oroscopo, quello di Chani Nicholas, una specie di guru negli Stati Uniti, attivista amatissima dal mondo queer, profetessa di una nuova schiera di astrologi più psicologi e meno stregoni.
Detto questo, cominciamo questa puntata, che in realtà era già iniziata, perché parliamo di astrologia, frequenze dall’aldilà e scaramanzia. Mi sembra il momento giusto per farlo.
Se siete così superstiziosi da non voler sentire parlare di superstizione, non potete dire che non vi ho avvertito subito
In ogni caso non risusciteremo né mostri, né demoni: per l’insurrezione gotica vi sarete già fatti una cultura su Not.
Né serve ricordare che siamo nel Nuovo Medioevo e nel Nuovo Medioevo fenomeni mistico-spirituali, credenze e riti pagani tornano inesorabilmente ad abbracciare la cultura di massa, cullandola con rassicuranti esercizi di meditazione online, pratiche olistiche e soporiferi fumi di scaramanzia.
Basta vedere che un paio di anni fa gli investitori della Silicon Valley hanno destinato parecchi milioni di dollari alla app Co-Star, bibbia per piskelli, manuale pseudoscientifico che unisce combinazioni di intelligenza artificiale e dati sui pianeti trasmessi dalla Nasa.
Di che segno sei? Vecchie strategie da rimorchio
Con l’astrologia non si scherza. A dirlo chiaramente nel II secolo d.c. è Tolomeo nelle prime righe del Tetrabiblos, almanacco delle predizioni, perché il mondo è pieno di ciarlatani che fanno ombra su "luminose intuizioni parascientifiche". Lo prendono sul serio soprattutto nel Rinascimento, dove la cultura pagana sopravvive nonostante i sabotaggi anti-astrologici di Pico della Mirandola. Le volte dei palazzi si vestono di simbologie astrali, Villa Farnesina a Roma e Palazzo Schifanoia a Ferrara sono solo due esempi di come lo zodiaco entra nelle case della gente di un certo livello. Nell’Ottocento l’astrologia risorge dal secolo dei lumi pressoché intatta, per affacciarsi al Novecento sotto nuove forme.
“Ho frugato i cespugli della terra e ne sono uscite le Bestie dello Zodiaco, allora ho inseguito le Bestie come in una caccia”, scrive in Specchio d'astrologia Max Jacob che condivideva con Apollinaire, Picasso e compagnia bella l'ossessione per i feticci primitivi e tribali.
L’oroscopo vivente di Gino De Dominicis all’Attico. Megalomanie degli anni '70.
Con un’ironia più sottile, invece, in tempi più recenti Camille Henrot ha esplorato la zona d’ombra che oscilla tra necessità di controllo e desiderio di abbandono al destino che caratterizza un po' tutti. L’opera di cui parliamo si chiama May horoscope ed è stata presentata qualche anno fa per una mostra alla Fondazione Memmo.
C'è poi ancora chi pensa che l'appartenenza a un segno sia in grado di influenzare il proprio metodo di lavoro. Prendiamo Louis Kahn: acquario, idealista, ma senza senso dell'umorismo. Dan Graham ci ha fatto un intero libro per spiegare come gli architetti siano condizionati dallo zodiaco.
«Vedo, vedo», dall'etilene al digitale
In principio era l’oracolo. In Grecia, la Pizia aveva poteri pazzeschi, le sue predizioni erano scatenate da uno stato di trance in cui entrava una volta respirato l’etilene che fuoriusciva dalle crepe del sottosuolo. Svarioni che la facevano entrare in contatto con Apollo e predire il futuro.
Nell’Ottocento passato e futuro si fondono, spetta alle americane Sorelle Fox il compito di far nascere lo spiritismo moderno, iniziando le tipiche séances per mettersi in contatto con l'aldilà, di cui a raccogliere il testimone in Italia è Eusapia Palladino, la donna che tutti provarono a sgamare ma che aveva delle tecniche così affinate da aver fatto fessi anche studiosi, scienziati e ricercatori.
Io sono molto vergognato d’aver combattuto con tanta efficacia la possibilità dei fatti così detti spiritici; dico dei fatti perché alla teoria ancora sono contrario. Ma i fatti esistono e io dei fatti mi vanto di essere schiavo.
Questo è Cesare Lombroso, scettico e positivista che uscì profondamente turbato dopo aver partecipato a una seduta spiritica a Napoli.
E del resto naturalismo, realismo e positivismo hanno avuto una bella cotta per tutto quello che era sovrannaturale e la fotografia spiritica ne è un esempio da manuale. Pensatori come Cesarone, appunto, o Luigi Capuana rimangono infognati con questi spiriti chiamati dall’aldilà, invisibili ma poi presenti nelle foto delle sedute. E la fotografia, allora come in parte purtroppo oggi, è la Verità. Arditi fotomontaggi, lastre poco pulite si trasformano in dati certi, olio che cala come manna su questi strumenti dai poteri sovrannaturali. Un cortocircuito fantastico: accecati dalla tecnologia e dalla verità devono ammettere l’esistenza degli spiriti, o per parlare come loro: del doppio astrale.
Tutto questo per dire che senza tale contesto non sarebbe così affascinante la storia dei Fratelli Bragaglia, inventori della fotografia futurista, delle, come le chiamano splendidamente loro, fotodinamiche. Perché solo dando per buono che la macchina fotografica possa cogliere l’invisibile, si possono allora bloccare sulla carta sensibile le scie, gli spiriti del movimento.
Se state pensando "ma questa è roba vecchia, chi ci crede più", vi dice qualcosa il mistero di via Gradoli?
Ma torniamo all’insgamabile Palladino: per capire come abbia fatto la storia, basta guardare questo progetto dell'artista Chiara Fumai. Nel video The book of evil spirits veste i panni della sensitiva usando la tavola ouija - per capirci è quella con lettere, numeri e un indicatore mobile - ed evoca i fantasmi di una serie di donne di epoche e luoghi diversi, unite dal desiderio di sottrarsi al sistema patriarcale, tanto che le parole che recitano sono prese dal Manifesto di rivolta femminile di Carla Lonzi.
Se lo spiritismo non vi interessa però volete farvi predire il futuro e pensate non sia il caso di fermarvi in via del Corso da una medium qualunque, ci sono nuovi sistemi di divinazione digitale che rendono tutto più semplice.
Tanto per dirne una, ad aprile è stato lanciato una challenge su Tik Tok per condividere le previsioni sul futuro fatte attraverso le serie di Netflix (è più facile farlo che spiegarlo).
Laa luuuna neeera ahahahah
Se decidete di comprare un mazzo di tarocchi, lo sanno pure i muri, i marsigliesi sono i più forti di tutti. La pensa così anche André Breton che nel ’40 convince un gruppo di artisti, tra cui André Masson e Max Ernst, a realizzarne una variante
con un nome (Le Jeu de Marseille: jeu de cartes surréaliste) e delle regole tutte sue
mentre qualche anno dopo butta giù le pagine di quello che è forse il suo libro più esoterico, Arcano 17, pieno zeppo di simbologie sulla carta della Stella e con le illustrazioni di Sebastián Matta.
Senza surrealisti, probabilmente non potremmo neanche parlare dell'ossessione di Arturo Schwarz per l’alchimia e la cabala, che lo porta nel 1999 a pubblicare i Saggi sugli archetipi comuni in cui sfiora filosofia surrealista e psicologia junghiana.
A far rivivere le sperimentazioni delle avanguardie una serie di testi poetici di Emilio Villa, raccolti negli anni ’80 e pubblicati a dicembre da Argolibri, esperimento ludico e linguistico che porta a nuove interpretazioni dei tarocchi, legate a visioni, enigmi e allucinazioni, tipo questa:
I miei tarocchi son fatti | per | uscire da: | gabbie | labirinti | tubi | pozzi | gallerie | circoscrizioni | mandamenti, comandamenti | e circondari | Bisogna tirarsene fuori!
Con un salto di qualche decennio arriviamo al 2017. Biennale di Venezia, il Padiglione Italia è tutto improntato sul testo di Ernesto de Martino, Il mondo magico. Adelita Husni-Bey, selezionata da Cecilia Alemani presenta La Seduta / The Reading. Disegna dei tarocchi nuovi di zecca e nel suo video la lettura delle carte non è più un incontro a quattr’occhi con la cartomante ma una specie di terapia di gruppo.
Suora, tua. Chiuso
Una ragazza mentre cammina si mette il rossetto, le cade lo specchio e si rompe: "per sette anni non ti sposerai". Antonioni nel '49 gira questo corto, Superstizione, ed elenca una serie di rituali per scongiurare iella e iettature o correre ai ripari quando è ormai tardi. Esattamente dieci anni dopo arriva la ricerca etnografica di de Martino, Sud e magia, ritratto di un Mezzogiorno profondamente legato a riti e credenze pagane. Si tratta della stessa Italia studiata e fotografata altri dieci anni più tardi da Mario Cresci in Basilicata con Misurazioni, capolavoro appena ristampato da Yard press.
Ancora un salto di due decenni e questa volta siamo a Guilmi, in Abruzzo. Elena Mazzi realizza nel 2015 Avanzi, un titolo che sta per tutte le storie residuali della tradizione del territorio che si impastano con altri racconti inventati ed esperienze del quotidiano.
Ben più inquietante è invece la Danse Royale presentata per Operativa Arte Contemporanea qualche anno fa da Emiliano Maggi, un po’ artista un po’ sciamano. Culti misterici, cerimonie ancestrali, immagini oniriche ed esperienze personali si intrecciano in un video dominato da scenari psichedelici e folklore.
Ma parlavamo di malocchio, beh vale la pena dire che verso la fine dell'anno sono stati riconsegnati al barista del parco archeologico di Pompei una serie di frammenti spariti nel 2005. Insieme una lettera dal Canada: «Scusatemi, riprendeteveli, da quando li ho rubati sono perseguitata dalla sfiga».
Prima di congedarmi, una cosa al volo: sono molto felice. Vi siete iscritti a frotte e, dopo Wired, Fatima è finita pure su Exibart. Tutto molto bello. Ok, basta.
Bene, se è tutto chiaro ci vediamo prossimamente per un'altra apparizione. Nel frattempo sapete dove trovarmi (qui e qui).